giovedì 16 gennaio 2020

La guerra che immaginiamo è diventata impossibile

Gli eventi geopolitici e le paure insite nella vita umana evocano in noi la paura della guerra, supponiamo possano avvenire conflitti simili a quelli del passato ed abbiamo ancora in noi, alcuni per esperienza diretta, le immagini della Seconda Guerra Mondiale. Gli americani magari hanno immagini anche delle seguenti, Corea, Vietnam, Panama, Iraq e Afganistan, loro sicuramente hanno mutato la prospettiva della guerra abituandosi all'idea della guerriglia come forma del conflitto moderno, purtroppo questa percezione deriva da una precisa scelta di avversari!
Una guerra avviene tra avversari con forze e basi produttive paragonabili, la Germania Nazista era una potenza manifatturiera di prim'ordine in grado di produrre mezzi, cibo, munizioni e propaganda al pari di Inghilterra e Unione Sovietica, fù infatti il peso manifatturiero degli USA a sbilanciare i conteggi insieme agli effetti del poderoso sforzo di industrializzazione sovietico. USA e URSS evitarono in ogni modo lo scontro bellico alla luce dei progressi delle loro capacità e si concentrarono su schermaglie di propaganda e guerre per procura lontano dagli interessi vitali reciproci.

Il 14/09/2019 il mondo è cambiato, in Arabia Saudita i ribelli dello Yemen hanno inflitto un colpo devastante ad una struttura chiave dell'industria petrolifera di ARMCO infliggendo danni per miliardi di dollari, situata in pieno deserto a centinaia di Km da ogni confine o zona di lancio nota. L'arma utilizzata sarebbe un mix di droni e missili da crociera di produzione locale, cosa possibile ma improbabile, con capacità esplosiva relativamente limitata ma dimostratisi in grado di sorpassare le difese aeree in una condizione di massimo vantaggio per i difensori: terreno relativamente pianeggiante e privo di strutture o alberi, poco traffico a terra e praticamente nessuno in cielo.

I resti dei droni-missili ritrovati.

Consiglio di prendere il proprio cellulare dalla tasca e guardarlo, chiedetegli diportarvi in un  indirizzo qualsiasi e lui, ubbidiente, vi ci condurrà, in questa semplice missione scoprirete che il lavoro di un missile da crociera lo ha fatto lui per voi.
Questo ovviamente non vuol dire che un cellulare possa essere il sistema di volo di un missile, la precisione del GPS/GNNS è limitata, e il volo richiede molti altri sensori che il cellulare non ha, comunque fornisce una buona idea sulla fascia di prezzo della componentistica necessaria per il cervello del missile (500-1000$) se non si pretende una precisione centimetrica. Possiamo quindi immaginare che un governo, sfruttando proprio componenti simili, possa con uno sforzo assemblare un missile da crociera per una spesa di 5000$ a pezzo su scala industriale, con una capacità di volo di 1000Km ed un carico di un 100Kg, in grado di creare non pochi grattacapi ai vicini.
I droni di cui stiamo parlando nel caso degli Houthi in Yemen sono poco più che degli aeroplani radiocomandati come dimensione e tecnica costruttiva, ma sono prodotti nella nazione più povera del mondo, tormentata dal colera e sotto embargo e guerra.
Le possenti aarmi Houthi.

Ora un giro di caleidoscopio e vediamo cosa questa lezione ci insegna sulla guerra.

Si và in guerra per guadagnare qualcosa!

Bisogna sempre ricordare questa legge base per capire il primo problema della guerra moderna, qualsiasi operazione militare deve corrispondere ad un vantaggio diretto o indiretto per chi la intraprende al netto delle risorse spese. La Seconda Guerra Mondiale aveva in gioco la spartizione delle risorse tecnologiche e naturali con coinvolgimenti planetari, la Guerra Fredda pure, Corea e Vietnam mettevano in gioco il dominio sull'Asia, Panama aveva il canale tra Pacifico ed Atlantico ed il Medio Oriente Allargato rappresenta la produzione e distribuzione dell'energia. La guerra in Vietnam è finita quando i costi sono diventati troppo alti per proseguire ed andavano indirizzati altrove, lezione riciclata contro l'URSS in Afganistan, le altre hanno avuto un saldo decisamente positivo!
La questione dei costi è molto più nebulosa, bisogna ragionare con la testa e lo stomaco di chi sà per certo che il fronte non lo vedrà mai.

Le guerre si decidono al caldo e lontani dal fronte!

Salvo per propaganda nessuno di coloro che ha la possibilità di decidere si avvicinerà mai ad un conflitto in atto se esiste anche solo una remota possibilità di rischiare qualcosa. Questo non avviene solo per ragioni banalmente di autoconservazione ma riguarda anche il problema della catena di comando, perdere coloro che hanno un idea precisa di come dovrebbe svolgersi la guerra può generare un caos inimmaginabile.
Detto questo si capisce perchè la Guerra Fredda non avesse altra soluzione che la pace, con l'avvento dei Missili Balistici Intercontinentali e delle testate atomiche si mette a rischio l'intero approccio ad un conflitto a causa della Mutua Distruzione Assicurata, poichè il fronte sarebbe stato ampio quanto l'intero pianeta.

Combinando i due elementi si comprende subito che i calcoli sono pesantemente mutati dal rischio di pagare non solo con le forze in campo ma anche con ciò che si ha sul proprio territorio ed i propri interessi in altri luoghi, la presenza di un avversario in grado di infliggerti danni letali a tutto campo costringe a considerare come possibili perdite in uno scontro tutte le proprie risorse! Un club  esclusivo di contendenti (Club Nucleare) a cui appartengono tutti e 5 i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ONU, ognuno di essi possiede infatti i mezzi per una ritorsione in grado di mettere in ginocchio ogni probabile avversario in caso di guerra lasciando spazio per un danno irreparabile al resto del pianeta.
Gli esclusi si sono attrezzati per recuperare i pesi massimi in vari modi, in primis con il nucleare, ma progressivamente si è aperta una nuova strada, la precisione.La possibilità di colpire con precisione a grande distanza cambia ancora gli scenari di guerra, enormemente e drasticamente!

I dilettanti studiano la tattica, i professionisti studiano la logistica.
Omar N. Bradley

Il punto debole degli eserciti è la logistica, per ogni combattente sul campo ne servono molti di più nelle retrovie a garantire il flusso di materiali necessari, l'alloggio, i ricambi e così via, in una catena di trasporti, depositi, scorte e produzioni. Questo enorme parco di attività è vulnerabile proprio al tipo di rischio posto da droni e missili da crociera! Se ci fossero dubbi sull'efficacia di questo approccio basta usare il Vietnam come esempio, il principale sforzo USA nella guerra fù la distruzione del Sentiero di Ho Chi Min, mai ottenuta, per impedire i rifornimenti ai Vietcong.
Russi ed iraniani hanno dimostrato indubbie capacità di precisione negli ultimi tempi, aspettiamo i cinesi per vedere la loro capacità sul campo ma di dubbi ve ne sono pochi, la NATO ne è la patria ed ogni media potenza asiatica sicuramente non è lontana dai precedenti.
Quindi per scatenare una guerra in queste condizioni bisogna mettere sul piatto la possibilità di pesanti perdite non al fronte ma nelle retrovie, perdite concentrate ovvviamente sui bersagli di maggior valore, ancora nelle loro basi........

Caccia di ultima generazione: F35 - 100 milioni, F16 - 19 milioni, Eurofighter - 70 milioni
Aerei cargo: C-17 III - 220 milioni, A400M 130 milioni, C-5 170 milioni, C - 130 40 milioni
Radar: prezzo sconosciuto, nell'ordine dei miliardi per un sistema completo
Sistemi di comunicazione:  prezzo sconosciuto, nell'ordine dei miliardi per un sistema completo
Depositi: in base al contenuto

Se pensiamo al valore dei bersagli si capisce subito che la matematica è sfavorevole all'idea di affrontare realmente chiunque abbia a disposizione una tecnologia di precisione, anche con un costo di 100.000$ a missile lanciarne 40 su una base mlitare darebbe un saldo positivo all'attaccante. Le difese esistono ma stiamo parlando di percentuali e di limiti imposti, Israele attualmente dispone delle migliori difese di questo tipo ma, nonostante la dichiarata invulnerabilità, ne ammette candidamente i limiti. Ovviamente il problema era già noto dall'epoca della guerra fredda, il trattato per il bando delle difese da missili balistici si basava proprio sulla percepita difficoltà di una difesa efficace davanti ad un attacco concepito per "saturare" le difese, la logica permane cambiando i mezzi con cui questo nuovo tipo di attacco con sciami di piccoli vettori.
I danni dei missili iraniani, 0 morti, colpiti hangar e magazini.


Siccome non vedo stati disposti a lanciarsi in perdite di percentuali seriamente importanti del loro PIL in avventure senza interessanti ritorni economici prevedo tanti show e molti ruggiti ma saranno i tavoli negoziali a guidare la politica e non le armi nel prossimo futuro. Poi esiste il "soft power" ma quello lo tratterò in un altro post.

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